Il contrabbandiere
aspettava, aveva tutta la borsa piena di meuch e non vedeva l’ora di
disfarsene. Il cornicione si ruppe e ne usci un diavolo incatenato. Una visione
ancestrale piena di rabbia, quale significato? Non si sa cosa il contrabbandiere
voleva ottenere ma si vedeva che ne era attratto. Che cazzata e lo scrivo
anche? Che genio! Oibò mancano due ore alla liberazione, maledetti orari lavorativi,
a che servono? Il mio lavoro l’ho fatto e non ci penso neanche a cominciare
qualcosa di nuovo adesso (15.23 venerdì pomeriggio, ndr) eppure, secondo
orario, dovrei rimanere qui fino le 17.30! ridicolo! Come se non avessi altro
da fare… Forse dovrei comunque tornare al lavoro, se non altro per far passare
il tempo… questo è schiavismo psicologico, un oltraggio alla dignità umana! E c’è
pure chi dice che sono pagato per lavorare e non per lamentarmi! Il lamento è
un diritto fondamentale dell’uomo moderno! È quello che ci distingue dall’uomo
delle caverne: loro non potevano lamentarsi perché non c’era possibilità
migliore e quindi si accontentavano, noi invece una scelta ce l’avremmo e
questo ci rode dentro! La libertà è la fuori e c’è molta gente che riesce a
cavarsela con poco, perché noi pigri viziati no? Abbiamo veramente bisogno di
tutte quelle piccole comodità che ci semplificano la vita, ma ci svuotano il
borsellino? Io sostengo che sono superflue e dannose, un uomo (anche donna
ovviamente) è libero solo se indipendente! Affidarsi alle cose, o agli altri,
ci rende solo schiavi. Ci fa perdere la fiducia in noi stessi, la consapevolezza
che possiamo sistemare le cose da soli, ci toglie l’abilità innata di
sopravvivere! Nessuno di noi muore se viene privato da un ausilio tecnico. Abito
a otto chilometri dal mio posto di lavoro, andare a piedi sarebbe solo una
passeggiata eppure siccome so che impiegherei un’ora abbondante di sforzo
fisico (per me sforzo fisico è tutto ciò che accelera i battiti cardiaci e
provocano sudorazione, quindi anche guardare un film intenso può essere visto
come sforzo fisico…), che mi farebbe anche bene sia fisicamente che
psicologicamente, non la faccio perché non ho il tempo da perdere in una
passeggiata solitaria verso casa. Non ho il tempo perché devo ancora aspettare
qui due ore! Un attesa così estenuante quanto inutile che arrivate le 17.30 ho
talmente le palle girate che voglio solo andarmene ad ubriacarmi in modo da
dimenticare il fatto di aver perso inutilmente due ore di vita. È un circolo
vizioso; si perde tempo in modo da perdere altro tempo: se tutti andassero a casa
quando finiscono ciò che devono fare, e non quando gli orari glielo impongono,
si eviterebbero anche le infinite colonne che si formano agli orari di punta! Ma
sono un ottimista e la mia filosofia è di sempre cercare di fare il meglio in
ogni situazione, quindi scrivo… ancora per un ora e mezza…