Ci si sveglia un mattino e ci
si chiede dove si ha sbagliato. Sembra tutto così distante e allo stesso tempo
così vicino, dandoti l’illusione che forse puoi ancora cambiare qualcosa. Ci si
risveglia come dopo una sbronza; la mente così stanca ed esasperata che un solo
pensiero riesce a farsi spazio e a focalizzarsi nella mente, un breve lampo di
lucidità ti fa vedere la profondità della sconsolatezza delle proprie azioni. E
capisci in un istante che per tutta la vita sei solo scappato da ciò che in
realtà amavi di più, solo per paura di perderlo, e che ora, irrevocabilmente,
hai perso, ma ancora agogni.
Possono passare ore, giorni,
mesi anni e tutto pare così nitido e distinto che non ti accorgi che il ricordo
è solo una parte della verità. Che la tua amarezza è infondata e che in realtà
hai fatto la cosa giusta. In quei brevi istanti ogni verità è spicciola, frammentata,
semplice, ma fuori dal contesto in cui fu vissuto; un solo sguardo casuale da
parte di una bella ragazza può provocare rimpianti per anni dove in realtà non
vi era nulla. Oppure no? Era forse un contatto mistico dato dagli dei per
indicarti la via? La perpetua visione di un possibile presente migliore,
l’inutile rimpianto di errori inevitabili. L’irrefrenabile tormento ti
perseguiterà fino alla morte. Quale verità nell’istinto? I miei sensi ardono
per te, ma tu rimani oltre l’orizzonte.