mercoledì 23 dicembre 2009

Bilancio 2009

Siamo dunque alla fine
Nato dal dolore
Tramonta nell’amore

Mille viaggi per uno solo
Germania, Italia, Spagna
Danimarca e Svezia
Scoperte e conquiste
Soprattutto me stesso

Ora riparto alla ricerca
Di un mutevole futuro
Sempre diverso dal previsto

martedì 15 dicembre 2009

Perché scappi piangendo?

Ti sei abbandonata al tuo luminoso futuro
In cambio ti hanno abbandonata tutti
Sola e senza amore maturi piano
Senza speranza di una condivisione
La solitudine s’accentua ogni giorno
Lasciando i tuoi cupi pensieri lavorare
Aneli il ritorno senza vedere alternative
Non sono l’unico che ti starebbe vicino
Ma non sono io la tua salvezza, lo so

martedì 10 novembre 2009

Flucht

Komm mit mir wohin uns niemand folgen kann
Folge mir auf dem höchsten Berg
Damit unsere sicht der dinge klarer wird
Damit wir über alle unsere sorgen stehen
Ich flüchte von mir selbst, vom Alltag, vom leben
Denn nur das Spiegelbild meiner selbst ist noch hier
Der sich wie ein Dunst langsam auflost, in nichts
Ich will den kreis durchbrechen; kein leben, kein Tod
Wie ich einst in deinen Armen lag, an deinen Busen gepresst
Will ich nur noch sein, nur noch ruhe und frieden
Im Geiste sorglos herumirren, umhüllt von deiner liebe

mercoledì 21 ottobre 2009

Autunno

Luce filtra tra il rosso
Autunno d’orato e caldo
Profumo di muschio bagnato
Ricci tra le foglie cadute
Voglia di castagne e vino
Fiamme ruggenti e quiete
Autunno ricco d’emozioni
Tra poco il sole tramonta
Nuova purificazione nel ghiaccio

martedì 20 ottobre 2009

Fenice

La notte non è mai "troppo buia",
un lampione risplende sempre da qualche parte
e una nuova alba attende ad alzarsi
Nel dolore e nella sofferenza si nasconde la speranza;
la vita che fugge dall’oblio.
Disperatamente s’aggrappa alla gioia,
perché solo la felicità rinsavisce la mente,
riscalda il cuore con sentimenti d’amore,
e da la forza necessaria ad affrontare la morte.
La commedia della vita sta nell’ironia:
nasciamo per morire,
affinché altri possano nascere dalle nostre ceneri
ed incontrare lo stesso destino.

martedì 13 ottobre 2009

Luce

Notte, silenzio e fredda inerzia
Buio assoluto sotto stelle velate
Un ronzio sempre più vibrante
CRACK!! Il cielo si squarcia
Con forza si contorce, resiste
Infine cede, s’apre esasperato
Dal centro un raggio di luce
Chiaro, forte, caldo, bruciante
Spezza l’oscurità al passaggio
Le ombre svaniscono rapide
Tutto diventa bianco intenso
Accecante brucia la retina
La violenza è palpabile
Un rombo scuote l’aria
La sveglia dalla sua inattività
Tutto pare cominciare a vivere
Muoversi all’unisono caotico
Ma la luce va oltre il visibile
Riporta alla vita ciò ch’era morto
Come brezza al termine della fiacca
Rigonfia le vele della mente
Catapultandola nel mare degli eventi
Spingendola a massima velocità
Fino al confine tra l’orizzonte ed il cielo
Ora spetta solo al timoniere
Trovare la giusta rotta
Ma ovunque porti la via
Il vento è dalla mia

lunedì 5 ottobre 2009

Oblio

Lacrime calde brucian gl’occhi
Incandescenti solcano le gote
Rivoli di fuoco rigano il viso
Ma il sapore è quello del mare
Immenso e calmo dopo la tempesta
Delle maestose navi galleggian le assi
Silenzio nella brezza, e nulla più
E nulla fu

martedì 29 settembre 2009

Tomba

Mio amato silenzio
Da tanto ti ho abbandonato
Musica e chiacchiere mi circondano
Come faccio a concentrarmi così?
Lo so che dovrei tornare da te
Ma la “vita” mi ha preso, pua!
Disprezzo tutta questa merda
Falsità contro ingenuità
Ormai i giovani perdono sempre
E quel che imparano è egoismo
Perché tutti ne approfittano?
Da quando si spara alla croce rossa?
Invisibili facce e facce invisibili
Nessuno sa niente ma dicono tutto
Manipolazione propagandistica
Di che ci lamentiamo?
Il resto del mondo sta peggio!
Quindi perché non tollerare i politici?
Gli altri hanno i dittatori!
Non ci vuole la forza
Per comandare un gregge di pecore

giovedì 17 settembre 2009

Vita e Morte

La vita si nutre della morte
Carnosa torre di Babele
Assorbe l’energia dall’ambiente
Annichilendo i più deboli
Cammina s’un tappeto di morte

Macabro cannibalismo del riciclaggio
I morti risorgono, i vivi muoiono
Delicato equilibrio universale

Quante volte il mio corpo fu vivo?
Le mie mani furono piante
Le mie ossa maestose pietre
La mia carne forti creature
Io sono ciò che ho ucciso

Come acqua un mulino
La morte alimenta la vita
Il pilastro dell’esistenza

Dove sta la magia nella vita?
Agglomerati d’atomi
Legami Van der Waals
Micro organismi e cellule
Dove tra i mattoni l’anima?

Solo morte c’avvolge vera
Il cupo mietitore è la vita stessa
Non ho più compassione per le vittime

mercoledì 16 settembre 2009

Eterno vento Danese

Eterno vento Danese
Vele non hai ingrossato
Ancora musa non tese
Ciò che avevo cercato

Spremuto e sempre più vuoto
Barcollo nella mia via
Nei miei pensieri nuoto
Ma nulla è la mia energia

Come stolto in vicolo cieco
Il muro cerco di abbattere
Ascoltando solo il mio eco
Ciò ch’è celato non si può possedere

giovedì 3 settembre 2009

Forza di volontà

Tutto sta nella forza di volontà
e nell’azione che ne scaturisce
La determinazione dell’anima
muove qualunque oggetto fisico

Il segreto sta nella concentrazione
e nel non lasciarsi andare all’ozio
Ogni problema ha una risposta
basta impiegare le risorse necessarie

Quindi è necessario tenersi attivi,
nel corpo ma nell’anima soprattutto
Autodisciplina e costanza psichica
Ma da dove traggo tutta l’energia?

mercoledì 2 settembre 2009

Caos nella mente

La mente fluttua vuota
La mano corre sulla carta
Scarabocchiando visioni scurrili
Disordinate, astratte, caotiche

Torbidi sono i miei pensieri
Sfocate visioni balenano veloci
Sfuggevoli ed inafferrabili
Nella ormai straziata mente

Solo una via porta alla salvezza:
la limpidità di un distillato
S’insinua tra i cunicoli tortuosi del cranio
Annegando le voci confuse
Affinché ne rimanga una sola; la mia

giovedì 27 agosto 2009

Vuoi me?

Sai? Io sono tutto!
Mi vuoi coccoloso?
Io ti coccolo per tutto il tempo che vuoi
Mi vuoi passionale?
Ti bacio e ti strappo i vestiti
Vuoi solo parlare?
Sono un ottimo ascoltatore dall’intuito fino
Mi vuoi porco?
Ti lecco ovunque e ti faccio venire come una maiala
Vuoi sfogare la tua ira?
Abusa di me e picchiami
Ti senti debole?
Trova riparo tra le mie forti braccia
Ti senti cattiva e vuoi punizione?
Ti lego e tu sculaccio fino a che gridi pietà
Vuoi provare nuove sensazioni?
Lascia che sfoghi le mie fantasie
Vuoi il mio vero me?
Non saprei che fare

Tra le mie braccia

Dolce nettare scorre impetuoso
Ti sento pulsare sotto la pelle
Candida e orribilmente fragile
È ciò che t’avvolge contenendoti

Un leggero movimento
La lama t’incide la carne
Un rivolo di sangue
Il mio sorriso assetato

Tu non temi il mio verdetto
Qualunque sia tu ti pieghi
Non vuoi più scegliere
T’abbandoni tra mie braccia

Il dolore che provi per mano mia
È una manna rispetto e quelle del mondo
Le atrocità che hai vissuto
Il male che hai incontrato

Io sono solo uno sfogo
Uno strumento per metabolizzare
Nella realtà non esisto
Solo illusione e dolore

sabato 8 agosto 2009

Dedalo

Angusto sentiero
Bivi ovunque
Scelte difficili
Trappole ed inganni
Specchi dell’anima, distorti
Nebbia e mutevoli aromi
Paura di perdersi
Perdere la propria identità
Se mai acquisita
Troppo preziosa
Molteplici sentieri
Tutti giusti oppure tutti sbagliati?
Sono almeno ancora sulla retta via?
Un fremito al cuore
Mi butto tra le tue braccia

Tu

Chi sei tu che mi scombussoli
Solo morivo in pace
Ora anelo di più
Con forza strappo il coperchio
Della prematuramente sepolta bara

Avendo rinunciato a tutto
Ricomincio da zero
Basterà la mia forza?
Resisterà la mia volontà?

Sono solo stanco
Sfinito dai tormenti
Voglio finalmente dormire sonni tranquilli

Sono debole oppure solo sfortunato?

Sono debole oppure solo sfortunato?
L’illusione della vittoria
Nasconde solo l’amara disfatta
La vergogna della resa
Lo scherno della vita
L’ironia della sorte

Solo speranza rimane
Seppur sempre meno
Come buon vino in botte
Destinato a divenir aceto
Il mio cuore annaspa vita
Ma annegherà nella delusione

giovedì 30 luglio 2009

Sonnenstrahl

Una nuova stella splende nel nord
Illumina il ciel’oscuro
Indica una nuova via

Ma è saggio viaggiare nel cuor della notte?
Un bacio che spezza le catene del passato
Eppure diffidente riluttanza

Non era ciò che volevo?
Molto cara e vivace
Colma d’amore sembra

Può il mio cuor esser di pietra diventato?
Perché non risplende di felice passione?
È la paura che mi ferma dall’entusiasmo!

Mi piace così tanto
Attento ai difetti
L’allontano con rimpianto

martedì 7 luglio 2009

Cerbero

Fermami ora, prima ch’è tardi
Il mio fuoco bolle nelle viscere
Erutterà l’incandescente spirito su di te
Il signore oscuro mi ha concesso vendetta
Se ora non mi fermi sarai tu a prescelta
Ti porterò a godere tra le più alte stelle
Prima di buttarti nel baratro del mio cuore spezzato
Puoi ancora fermare questa follia
Un cenno e non hai perso nulla
Lasciati alla passione e vedrai l’inizio di una nuova fine
Maschere crudeli ci nasconderanno i volti addolorati
Mentre cantilenando allontano i miei demoni
Tu sei il portale di una nuova via
Ma sta a te aprirti e lasciarmi passare
Un ultimo avvertimento; una volta aperto non c’è più ritorno
Ferma questa follia prima che tutto sia perduto

Vittima

Fragile creatura
Depredata da uomini malvagi
Piangi lacrime amare
Fino allo sfinimento
Ma il sonno tregua non dà
Lui è onnipresente
È entrato come una spada rovente
Lasciandoti una cicatrice cauterizzata
Tutto quello in cui credevi s’è spezzato
La tua forza s’è infranta
Come un onda sullo scoglio
Il mare salato s’alza
Annegandoti nel tuo dolore

Giovane fanciulla

Giovane fanciulla
Perché non ridi più?
Cosa hai visto nei miei occhi?

So chi hai visto
Il tuo silenzio
Il tuo comportamento
Freddo e distaccato
Dov’è finito l’amore?
La passione dei tuoi baci?
I tuoi occhi si sono spenti
Io ti ho sempre amato
Nel bisogno aiutato
Se non parli rimani sola
Non posso leggere i tuoi pensieri
Io ti ho amato sino la fine
Ma come bambola di pezza sei diventata
E nella disperazione ti ho lasciata

Tramonto

Luce del sole al tramonto
M’accechi se t’avvicino
Ma allontanarmi non posso
Come potrei voltarti le spalle
Dopo il calore che m’hai dato?
Ti guardo andare sempre più giù
Finché d’ira infuochi le nubi
Vedendomi fermo con una lacrima
Io non ti seguirò nell’oblio

Amari ricordi

Quello ch’è perduto non torna
Lo si può volere quanto si vuole
Impegnarsi con il cuore e l’anima
Tuttavia l’ombra rimane sempre
Oppure mi sbaglio? Lo vorrei!
Fummo ancora troppo giovani
Il nostro immenso amore scontato
Troppo per la nostra comprensione
Non sapevamo ciò che avevamo
Entrambi l’abbiamo buttato al vento
Forse era destino che morisse
Ma sarà impossibile eguagliarlo
Dopo tutto ti amo ancora Melanie
Ed è per questo che sei morta

Non dimenticare

Non devo dimenticare com’era
Si tende a ricordare sole le cose belle
Lei non mi dava nulla e mi bloccava
Sosteneva che scherzava ma m’offendeva
Quando poteva mi andava contro
Lei non mi amava più ed io ne soffrivo
Per mesi mi trattava con freddezza senza perché
Alla fine, non potendone più, io l’ho lasciai
Quella stronza m’ha rivoltato contro l’amore
Ho dovuto suicidarmi per separarmi da lei
Dopo tutto quello che ha fatto la penso
Fu tutto ciò a cui tenevo e desideravo
Mano su ferro rovente lasciai la presa

Vacanze in moto

Follia! Follia!
Velocità spericolate
La moto va
Solo occhiali e maglietta
I lembi frustano la carne
I moscerini bombardano
Il sole acceca
Via! Via! Vai!
Prima che il sole tramonti!
Un occhio infuocato
Rosso d’ira t’osserva malizioso
Mentre in preghiera t’avvicini a Dio

mercoledì 24 giugno 2009

Quando morte ci separa

Quando morte ci separa
Infinito diventa il mare
Amare perle di ricordi
Mescolati in tumultuoso dolore

Sbiadisce il mondo
Annacqua il sapore
Rumori più distanti
Svanisce il tuo odore

Arido deserto senza vita
Glaciale silenzio dopo il tuo eco
Vento e cenere si levano
Lasciandomi indietro solo

Lontana notte d’inverno

Tenebre che m’avvolgi
come una calda coperta
nascondi la mia nudità
dal giudizio del Sole

Freddo vento sferza il viso
asciuga le mie lacrime
cullami tra le fumose braccia
porta via il lezzo della morte

Ghiaccio scivola sulla pelle
come un tesoro tra le mani
ti custodisco nel mio cuore
affinché dall’acqua la vita

sabato 20 giugno 2009

Pensando ad un’amica

Una lacrima è caduta
Fragile nella sua solitudine
S’infrange la forma perfetta
Su di una ruvida poltrona

Il vento odora di fiori
Silenzioso t’accarezza
Ormai stremata e stanca
T’abbandoni al suo addio

Come fuoco era venuto
Impossessandosi di te
La tua anima si levò
Lasciando il corpo al suo destino

venerdì 29 maggio 2009

Sonetto n°2

Lacrime mi solcano il volto
Tutto il destino m’ha tolto
Vorrei non provare più niente
Ne gioia ne dolore non pente
Troppo fragili le mie fondamenta
Che ogni scossa tormenta
Colgo un fiore che mi fa gioire
Lo solo per vederlo appassire
Le mie mani m’hanno tradito
La nube oscura m’ha seguito
Anelo solo ancora il sonno
Giocare a carte con mio nonno

mercoledì 27 maggio 2009

Occhi bendati

Il rumore dello sfilarsi di vestiti.
Un fruscio di chi s’avvicina sul letto.
La brezza di un respiro sulla pelle.
Rabbrividisci e sorridi.
Non mi vedi ma mi percepisci.
Una carezza sulla guancia
lentamente scende dal collo
fino lambire il tuo morbido seno.
Uno spostamento improvviso, ti rubo un bacio.
Le tue labbra m’inseguono desiderose
ma si perdono subito nell’ignoto che ti circonda.
Senti però il mio respiro d’innanzi e ti fermi.
Ti mordi il labbro intriso del mio sapore.
Se non ti avessi legato i polsi dietro la schiena
tenderesti una mano per cercarmi.
In ginocchio tra i cuscini
ti devi fidare della mia parola;
tutto dipende dalla mia volontà.
Il mio sorriso felice ti si cela.
T’osservo e ti studio.
La liscia pelle lattea costellata dai nei.
Il tuo corpo spoglio mi si offre indifeso,
inerme contro il mio oscuro potenziale.
Ma sai che legata sei sicura;
mai violerei gli accordi pattuiti.
“Grazie per la fiducia” penso sincero.
Ti cingo la vita e ti bacio.
I brividi s’insinuano al mio tocco.
La passione cresce inebriandoci, trascinandoci,
togliendoci ogni dubbio, ogni paura.
Dissipando la nostra stanchezza.
Vivi, con i sensi attivi.
Anche se bendata sai dove sono
e mi cerchi sporgendoti verso di me.
Le mie braccia t’accolgono come una fortezza.
Tu circondata da me mi baci con ardore.
Le mie mani mappano il tuo corpo
scoprendo ogni segreto celasse,
scorgendo così tutti i tuoi punti sensibili.
Ormai non riesco quasi più a controllarmi
La mia passione tumultuosa prende il soppravvento;
t’azzanno alla gola come un predatore la sua preda
Nei miei occhi scintilla una lama di un coltello.
Con un abile taglio ti libero dai tuoi legami.

Ora non sei più indifesa, ed io, vincolato.

lunedì 18 maggio 2009

Sangue

Sangue! Sangue! Sangue!
il tuo fragile corpo trema
ti trafiggo con lo sguardo
non opponi resistenza
tu sei sola e mia
respiro il lezzo della tua paura
ma vedo nei tuoi occhi la voglia
il luccichio che tanto amo
curvi le labbra in un sorriso
ma lo celi subito dietro la maschera
ricambio e apro l’inferno
non hai scampo,e non lo desideri
io sono il signore tuo dio
tu ti sottometti grata d’ogni carezza
ma non disdegni la punizione
t’infliggo il purgatorio che tanto ambisci
non voglio sapere e tu parlare
uniti nel piacere e nel dolore
un legame forte ed altrettanto fragile
dura tutta una notte, ma non il mattino
tu te ne vai soddisfatta ed in pace
ed io ti osservo con occhi gelidi
ma carichi di nostalgia

martedì 5 maggio 2009

Atto ultimo

Mi sono sempre rimpianto di non aver passioni
Qualcosa a cui mi dedico intensamente
Che tutto ciò che mi circonda mi passa inosservato
Mi sbagliavo! Basta sentirmi parlare
Il mio lavoro, la storia o ciò che scrivo
Sono solo alcuni esempi dove metto passione ovunque
Non dovrei neanche lamentarmi di non far abbastanza
Perché invece faccio tutto quello che sono in grado di fare
E confrontandomi m’accorgo che è molto più d’altri
Vivo la mia vita intensa e colgo ciò che altri ignorano
A Barcellona devo la liberazione dalle mie catene

Atto ottavo

Ho sempre pensato che fosse lei debole
E se invece fossi stato io a sbagliare?

Ora non so più, ma forse lei mi lasciava vincere
Ch’io credevo che solo s’arrendeva
Vedo ora che forte non sono, ma allora?
Quando fui con lei avrei potuto spostare monti
Ma lei non me l’ha mai chiesto ed io oziavo
Se il mio disprezzo risultasse infondato?
No, non lo è; mi ha sempre trattenuto
Non aveva mai mostrato iniziativa

Solo le incognite ancora mi rodono:
e sono dovute al fatto che con me non si confidava
Non ho mai saputo cosa pensasse
Anche il fatto che non m’amasse più
L’ho saputo con mesi di ritardo

Forse eravamo entrambi troppo deboli, per andare avanti
Forse la nostra relazione così intensa richiedeva troppa energia ad entrambi

Atto settimo

Mi assicurano che troverò una ragazza
Quando non n’avrò più bisogno per colmarmi
Cioè quando sarò felice di starmene da solo

Mi dico: cosa c’è di bello in questo?
Significa che non si cresce insieme
Che ognuno ha già raggiunto il suo equilibrio

Due anime che si uniscono per rimaner separate
Assurdo! È come prendere un cavatappi
Quando la bottiglia è ormai aperta

Se le cose si fanno insieme
La relazione è più intima
Stretta, salda e duratura

Perché così ci si fida a vicenda
Che quando sorge un problema
Ci si può aiutare ad affrontarli

Atto sesto

Devo piantarla di piangermi addosso
Altrimenti annegherò nelle mie lacrime
Ma non riesco a fare altrimenti
Forse ero io quello debole oppure entrambi?

Dovrei proprio piantarla di rammaricarmi
D’altronde so cosa voglio
E so che quel che avevo non lo era
Eppure mi sento così perso

Un pesce fuor d’acqua
Si trovi più a suo agio
Che corro verso la fortuna
E prima d’afferrarla, si blocca

Atto quinto

Forse vedere un po’ di sangue mi farebbe star meglio
Ma purtroppo non sono in grado di recare male alcuno
Forse dovrei far sgorgare un po’ del mio nettare!
Ammirarlo, rubino brillante, assaporarne il gusto

Tralasciando gli scherzi, a volte ci penso veramente
Lo ammetto; vivo chiuso nel mio piccolo mondo
Quello reale è per me inconcepibilmente irraggiungibile
Eppure mi basterebbe una saggia guida al fianco

Lo so, giro sempre in torno alla stessa cosa
Peggio ancora, me ne faccio una colpa
Mi dicono di non pensarci troppo, ma
Lo faccio e mi isolo solo ancora di più


Dove sbaglio? Esco tutte le sere vado a tutte le feste eppure non conosco nessuno…

Atto quarto

Al momento vago senza scopo
Quel poco che avevo si è dissolto
So che non era il meglio ma m’accontentavo
Ed ora in una spirale di solitaria tristezza

Ogni tanto riesco ad uscirci
Poi un ricordo mi ributta dentro
Io non chiedo tanto dalla vita;
qualcuno che mi ama così come sono!

Lo so che non è così facile,
io non sono come gli altri
anche se ci provo non ce la faccio
eppure potrei essere ambito!

Atto terzo

Cosa ho paura di perdere se rischio?
La facci? L’onore? La possibilità!
Se ci provo e va male so di aver sbagliato
Ma è vero? D’altronde non dipende tutto da me

Forse sono troppo selettivo con le donne
Se non hanno il luccichio negl’occhi…
Non riesco a provarci senza sentirmi in colpa
E se l’hanno non vorrei perderle!

Mondo crudele! Dio ancor di più!
Come fa ad avermi donato tanti talenti
Se alla fine non m’aiutano da uscire dalla solitudine
Ho così tanto da offrire, ma niente per conquistare!

Atto secondo

È reale ciò che mi circonda?
Spero che non lo sia; troppo il male
Come fa un uomo a vivere così?
Come fa ad aver perso ogni speranza?

Perchè non combatte allora?
Tanto non ha più nulla da perdere!
O hai paura di morire?
Cosa nascondi sotto la tua maschera?

Il giudizio ti raggiungerà prima o poi
Perché quindi prolungare l’inutile agonia
Metti il tuo cuore in pace ora
E vai verso il tuo meritato destino!

Atto primo

Trasudo incertezza e spossatezza
E le donne lo fiutano e mi evitano
Come faccio a trovare qualcuna così?
Ch’io non son neanche impacciato

La mia forza deriva dalla consapevolezza
Dal sostegno di chi mi sta attorno
Strano; son sempre stato un lupo solitario
Ed ora non sono più nulla da solo

Cosa posso fare per riacquistare fiducia in me?
Forse dovrei semplicemente rischiare di più
Rischiare di uscire dalle mie difese!
Possibile che sono un tale codardo?

Pioggia di Barcellona

Cammino sotto la piaggia di Barcellona
Vorrei godermi questo sublime momento
Ma la pioggia mi tormenta di ricordi
A te piace ed ora non lo sento più mio

Troppo simile sono a Werther che morì
Per amore e passione che s’accumulavano
Fino a farlo esplodere nella disperazione
Tristezza e frustrazione della solitudine

Non riesco a mollare la vecchia vita
Troppo ci tenevo a tutti quegli sbagli
Quelle solite prevedibili lamentele
Odio doverlo ammettere; temo l’ignoto

Sesso

Su di me sfoga la tua ira
Finché a buon animo vira
Inebriata dall’acre odore
Di bollente mio sudore

Graffi, morsi e schiaffi
Sempre più di me arraffi
Il culmine non t’interessa
Vuoi andar oltre te stessa

Lasci il tuo corpo al suo destino
Mentre ti volgi al tuo declino
La tua anima dal corpo si leva
Ed ardentemente al mio si lega

Passato e futuro

Ho avuto il più grande degli amori
Ed ora sono arrabbiato perché finita
Ma devo mutare la mia tristezza in gioia
Siccome concessomi un amore così intenso

Ora non devo neanche chiudermi per esso
Ciò che è stato non tornerà mai pari
Se mai il mio cuore riprenderà a batter forte
Sarà diverso, completamente differente

lunedì 4 maggio 2009

L'indomani

Pensiero rallentato
Stomaco scombussolato
Lenta gira la testa
Ho fatto troppa festa
Agognosa attesa
Durante la ripresa
Devo ben respirare
Per non vomitare

Sera di primavera

C'è odore di temporale nell'aria
Frammisto alla fragranza di fiori
Il vento soffia impetuoso
Scompigliandomi i capelli

Le onde frustate dal vento s'infrangono
Sull'irremovibile scogliera su cui siedo
Inondandomi ad ogni impatto
Del gelido liquido da cui tutto inizia

Manca la pioggia sussurrai
Dietro di me un albero s'incrina al vento
Poi, dal nulla, uno squarcio divide il cielo
Ne seguì il silenzio

lunedì 27 aprile 2009

Ohne dich

Ohne dich kann ich nicht sein
Ohne dich
Mit dir bin ich auch allein
Ohne dich
Ohne dich zähl ich die Stunden ohne dich
Mit dir stehen die Sekunden
Lohnen nicht

Tratto da Ohne dich dei Rammstein

martedì 21 aprile 2009

Ironia del tempo

Adesso so cosa si prova
Quando il tempo scivola via
E le pile di lavoro crescono inarrestabili
Divenendo insormontabili montagne
Che ti allontanano dalla vita

La solita ironia;
ieri oziavo annoiato
ora lavoro stressato

la teoria della relatività è chiara
se ti diverti il tempo passa più in fretta
se invece ti annoi più lentamente
se lavori dipende se ti piace
più ti godi la vita e più sarà breve

mercoledì 8 aprile 2009

Freddezza ed indifferenza

Vedo che hai scritto
Un po’ m’incuriosisce
Sapere come stai e cosa fai
Ma so che mi farebbe male

Meglio ignorarti
E con un sorriso ingannarti
Io sto bene,
sicuramente meglio di te

L’insegnante che ti fai
Di cui ti vergogni
Perché decisamente più vecchio di te
È almeno la metà di me?

Povera ingenua
Continua il tuo tira e molla
Spero che almeno lui riesca
A trattarti male come io non ho fatto

Ti auguro una lunga vita
Piena di grandi amori
E di molta conoscenza
Non guardarti mai indietro

martedì 7 aprile 2009

Lentamente

Vacilla
Ma non crolla
Un altro spintone
Un po’ più forte
Si muove
Non cade
Sbuffo stremato
Impreco e ci riprovo
Ormai è quasi fatta
Il peso sul mio cuore
Lentamente si sposta
Mostrando i suoi brandelli

lunedì 6 aprile 2009

Bloccato

Musica stordiscimi
Alcool annebbiami
Vista offuscati
Tagliami fuori

Dal mondo esco
Non più partecipe
Abbandono tutto
Ma non è la fine

Voglio rientrare, ma
Con più chiarezza
Con più forza e
Più determinazione

Non posso riprendere
Ciò che ho perduto
È perso per sempre
E neanche più lo ambisco

È ora che cambio
Nuovi obbiettivi
Nuove tecniche
Nuove vittorie

Ciò che è passato
Non è in discussione
Irremovibile rimane
Dolorosa parte di me

Ma intravedo un futuro
Più splendente che mai
Ora esco dalle tenebre
Per forza di volontà

Ingenuo! Stupido!
Tu sai perché lo fai
Perfezionista cazzone
Vuoi dimostrare la tua validità

Attingi la tua forza dalla vendetta
Brami di vedere gli altri rimpiangere che non sono con te
E speri che così qualcuno implora la tua compagnia
Fallo per te invece, saresti più felice

giovedì 2 aprile 2009

Tanti uomini hanno tentato

Tanti uomini hanno tentato.
Hanno tentato ed hanno fallito?
Hanno tentato e sono morti!
F. Herbert
Alla fine tutto è inutile
Al caduto non interessa la vittoria
Al massimo ci si ricorda di te in Wikipedia

Perché combattere?
Perché non vivere con quello che si possiede?
Perché è nella natura dell’uomo avere di più

Tuttavia è tutto inutile
La nostra vita è così breve
E nell’aldilà non c’è ne onore ne gloria

Una stella brilla nella notte

Una stella brilla nella notte
Impavida resiste l’abbagliamento
Che le sue sorelle non ha fatto nascere

L’uomo illumina il cielo
L’uomo intorbidisce l’aria
L’uomo spegne le stelle

Quale stupido capitano
Spegne il faro nella notte?
Forse andiamo incontro ad uno scoglio!
Ma tenerlo acceso costa troppo
Non importa se ci areniamo
Tanto paga l’assicurazione!

Avanti a tutta birra allora
Il rischio è calcolato

mercoledì 1 aprile 2009

Follia nello sguardo

Vali un raptus di follia?
Chi mi uccide se ti sfioro
Passa dalla parte oscura
E scopri quanto può essere intensa

Lasciati alla furia berserk
Fatica e stanchezza non esistono
Gli attimi durano di più
E tutto diventa più reale

Il dolore un vago ricordo
La forza è ciò che ti domina
Nulla ti può fermare
Se ti lasci corrompere da me

Infanzia

La mia morte e la mia vendetta mi perseguitano
Posso sfuggirle oppure soddisfarle?
Ormai tutto è sfocato e distante
Chi aveva ragione?
La vendetta ha un senso?
Verso chi poi? Me stesso?
Mi detesto perché da bambino non ho saputo difendermi contro un adulto?
Disprezzo la debolezza eppure cerco sempre di difenderla dove la incontro
Ho persino cercato di farla tramutare in forza, in altri, ma senza successo
La debolezza se aiutata si alimenta soltanto
Non voglio che qualcuno si poggi a me, ma aiuto volentieri a stare in piedi
Per crescere ci si deve trovare dinnanzi ai fatti nudi e crudi
Ma non è giusto se accade prima del tempo

Ultima battaglia

Il sudore m’impregna
Lasciandomi tra il suo olezzo
Ma perché corro tanto?
Da chi? Da cosa scappo?

Io che ho paura di qualcuno?
No, non io!
La morte non mi spaventa più ormai
Non posso più scappare da me stesso

Al massimo, ogni tanto, mi posso nascondere
È vero, ma dove vado a finire così?
Ho sempre fronteggiato i miei nemici
Anche se solo per masochismo

Ma su quale campo di battaglia?
E con quali armi?
Quali sono le regole?
Come posso affrontare ciò che ho paura di vedere?

Cosa succede se vinco?
E cosa se perdo?
Può una parte di me morire?

martedì 17 marzo 2009

Il punto della situazione

La noia è una brutta bestia
Il tempo sembra essere buttato
Perso per sempre nell’inutilità

Ma qual è il problema?
Voglia di fare ne ho
Idee pure, ed anche buone

Sono sempre stato un lupo solitario
Vestito da un impenetrabile fortezza
Mi divertivo perso tra i miei pensieri

Tuttavia voglio cambiare
Condividere ha più gusto
L’esperienza più intensa

Peccato che fui troppo chiuso
Terra bruciata intorno a me
Pochi amici e tutti lontani

Socializzare mi è difficile
In bilico tra amore e odio
Guardo il mondo con sospetto

Sempre rigido e composto
Duramente seguo il galateo
Sono un cavaliere medievale

Eppure voglia di freschezza
Apprezzo ogni conversazione
Anche se futili, non inutili

Chi vuole fare un corso di ballo con me?
Che serve il sapere se nessuno ti chiede niente?
Senza condivisione i miei talenti sono sprecati

giovedì 5 marzo 2009

All’alba della notte si spensero tutte le luci

All’alba della notte si spensero tutte le luci.
L’oscurità avvolse il cuore in una morsa di dolore,
lasciandogli la sola possibilità di gelarsi.

Nel buio e nel freddo l’unico scampo alla morte è la follia.
Solo la fuga in un mondo immaginario
dove il freddo diventa caldo e la pioggia è il Sole,
permette la sopravvivenza.
Ogni malvagità diventa una manna
e le carezze diventano le più atroci torture.
Il ghiaccio nel cuore abbatte ogni dolore,
attutisce tutti i sentimenti.

La morte sembra la salvezza,
e forse lo è veramente.
La vita invece incute terrore
e sembra un'unica agonia nella strada per il sollievo.

All’alba della notte io sono morto e ora vivo nella paura di tornare in vita.

All’inizio non sapevo cosa fosse l’amore

All’inizio non sapevo cosa fosse l’amore,
poi una morsa mi si strinse attorno al cuore.
Faceva un po’ male ma non lo sapevo interpretare
e dopo tutto era piacevole;
per qualcuno che temeva di non aver più sentimenti
anche la tristezza è un conforto,
un ricordo ed una speranza.
Pensavo fosse amore, ed invece fu solo disperazione.

venerdì 13 febbraio 2009

È sbagliato andare contro l’amore

È sbagliato andare contro l’amore
Io provo ancora un sentimento
Nascosto e doloroso per Melanie

Ho cercato di lasciarla andare
Ho cercato di tramutarlo in odio
Niente me l’ha tolta dalla mente

Ma perché dovrei?
Non ho forse passato momenti bellissimi?
Certo che ne vale la pena di ricordarla con amore

Io non devo più combattere contro di lei
Devo accettare che lei non è più solo mia
E tenere ben stretto il pezzo di lei che mi ha donato

Io la amo e per sempre l’amerò
E come donna la desidererò
Ma con lei mai più tornerò

Dein Stolz ist nun zu Staub zerfallen

Dein Stolz ist nun zu Staub zerfallen
Der Wind der langsam Weht bringt dich fort
Meine Gedanken sind aber immer noch dein
Und was einst war ist immer noch dort

Es war schwierig dich zu verlassen
Und es scheint unmöglich dich zu vergessen
Was soll ich einsam noch tun?
Da du mich gefesselt zurück gelassen hast

Der Tod scheint die einfachste Lösung
Dabei ist es nur das Ende
Ich will nicht sterben: ich will leben
Jedoch bin ich an deiner Erinnerung gebunden

Wie kann ich dein teil meines Herzens herausschneiden?
Wie kann ich dich aus meinen Gedanken Verbannen?
Ich will nicht mehr weiter leiden
Am liebsten möchte ich dich verbrennen

Du hast mich getötet
Oder vielleicht war ich schon Tod
Und du hastest mich lediglich ins leben zurück gerufen
Aber nun will ich nicht mehr in die Gruft

Mord gelüste kommen auf
Mein zweiter Tod will ich rächen
Da ich den ersten nicht konnte
Aber dies ist falsch

Ich will vergeben und vergessen
Dabei bin ich der jenige der vergeben werden muss
Du hast mich zurück gerufen
Es liegt nun an mir nicht wieder zu Sterben

Veleno scorre nelle mie vene

Veleno scorre nelle mie vene
Violento mi fa soffrire le pene
Amore tramutato in odio nero
Niente ormai mi sembra vero

Incapace di gestire la mia vita
Mi sono abbandonato tra le tue dita
Ma tu, sopraffatta, non hai voluto
Alla fine, frustrato, ho ceduto

Nell’ira una colpa te ne faccio
Ma è sbagliato e lo saccio
Non avrei mai voluto pesarti
Ma l’ho fatto fino a lasciarti

Io non voglio tornare con te
So che così è meglio per me
Ma tue eri tutto quello che avevo
Ed io veramente ci credevo

Devo ancora disintossicarmi da te
Pensandoti mi viene nervoso senza perché
Tu non sarai mai come le altre donne
Con te ho fatto più che sollevar gonne

Come dissi; una parte di me resterà tua
Ricordalo senza rossore quando sei sua
Io vorrei tanto esserti amico caro
E nel buio usarti ancora come faro

giovedì 12 febbraio 2009

Cancrena

Mi sento impazzire
Come un folle penso a noi
Incurante di ciò che è stato
Penso alla vita con te
Ma verità è cambiata
Io non posso più stare con te
Il mio amore è ossessione
Non posso voler tornare
L’oscurità mi circonda
La luce è sparita
Il freddo mi assilla

Ho troppe foto

Qualunque cosa io faccia
Io penso a te
Troppe cose abbiamo passato
Tu sei una parte della mia vita
Senza di te mi sento morire

Annaspando aria
Cerco di non pensarti
Ma tu mi circondi
La mia casa è piena del tuo ricordo
I miei baluardi erano per troppo tempo tuoi
Non ho più protezione

Devo spogliarmi di te
Perché non voglio tornare
Ma il mio cuore non vuole morire

Maledetto computer

Maledetto computer
Tu mi tenti, tu mi torturi;
mi fai vedere ciò che non dovrei
mi riporti ciò che voglio aver perso

Lasciami tregua
Almeno per un attimo
Lasciami dimenticare
Ciò che non è più mio

Porto così tanta tristezza nel cuore

Porto così tanta tristezza nel cuore
Che non ricordo più la felicità
Ogni cosa possiedo svanisce
Lasciando solo il vuoto

Vagavo cieco nel mondo
Oziando per non vedere
Giorni persi nell’oblio
Lasciando correre la vita
Intrappolato nei miei cupi pensieri
Ormai consumati
Momenti belli
Ormai dimenticati
Rimangono le ferite
Irrimediabilmente marcati
Ricordi passati
E amori perduti


Il suo amore bastava per entrambi
Io l’amai, perché mi sentivo amato

Lentamente sbiadisce

Lentamente sbiadisce
Ma come un fulmine torna
Non posso far altro che trattenermi
Non posso cercarla
Il caos mi divorerebbe

Posso solo attendere
Tutto passa
Basta lasciarlo passare

Fine

Posso spiegarle…
In realtà non l’amo più
Almeno credo
Ma perché allora ci penso tanto
La verità:
Era l’unica cosa che avevo
È vero; non mi piace più
I suoi difetti divennero insormontabili
Non era la donna che ho sempre desiderato
E lei lo sapeva, ma ci sperava
Come una brava psi
Ha cercato di cambiarmi
Io innamorato ho fatto quello che potevo
Ma i nostri mondi sono troppo differenti
Io non posso vivere così
Nulla di quello che mi serviva ricevevo
Solo lo scontento cresceva
E alla fine, la fine

Devo dimenticarti

Devo dimenticarti
Ma non ci riesco
Vorrei abbracciarti
Far finta di niente
Forse amarti
Vederti solamente
Un po’ accarezzarti
Ma se tu fiati
Torna la realtà

Cosa ci fai qua?
Nulla è perduto
Ma dovrebbe esserlo
Perdonarmi
Dimenticarmi
Non hai potuto
Ma non importa
Io ho ceduto
Ho varcato la porta
Solo partirò
E non tornerò

Inverno

Piano cade la neve
Ammantando il mondo
di silente frigidità
Il gelo penetra nelle ossa
soffocando ogni focolare

Ogni rumore svanisce
inghiottito dal silenzio
La fertile terra rattrappisce
dura come ghiaccio
non nutrendo più la vita

L’inverno uccide,
ma unisce i superstiti
Li salda insieme
per affrontare la sfida
di una nuova estate

Disgregazione

Le mie vene sono vuote,
il mio corpo freddo,
la mia anima sparita

Che gioie perse nell’oblio,
quale amore mi rimane
a scaldarmi le fredde membra?

Il tocco della primavera
arriva troppo tardi ormai,
la nuova vita mi decompone

Ultimo

Cadrai nel mio vuoto.
Schiuderai gl’occhi troppo tardi.
L’illusione sparisce lasciando l’oblio.

Mi trapassasti con lo sguardo,
ma non guardando me,
incurante della mia depressione.

Ora che sono morto,
anche il tuo castello d’orgoglio cade
e nulla che tu possa fare potrà riparare.

Mi lasciasti morire in agonia
per non ammettere i tuoi torti;
il tuo egoismo mi ha ucciso.

Il dolce silenzio

Rubini mi scivolano dalle dita
infrangendosi sulla neve soffice
macchiando il gelo di rosso

Quale dolore mi spinse
sprecare il mio nettare
incidendo il mio polso

Il mio cuore batte,
sempre più debole,
facendomi dissanguare

Gocce scarlatte
tingono la neve
formando gelide orme

I rumori svaniscono
sovrastati dall’oblio
dell’loro stesso eco

O freddo che m’avvolgi
ghiaccia il mio sangue
affinché io non muoia