lunedì 18 giugno 2012

Domenica

Il giovane corpo rannicchiato sopra le lenzuola sporche
L’aria pesante dopo ore di fantasie porche
Dopo un pomeriggio di sesso in questo caldo afoso
Lontano da quel tetro mondo odioso
I nostri corpi bagnati dal sudore della nostra passione
Ancora spossati dalla nostra intensa unione
La tua figura rigata dalla luce che filtra tra le veneziane
Sveglia in me emozioni famigliarmente umane
Osservo il tuo corpo nudo e mi riempio di tenero amore
Mentre profondamente inalo il tuo meraviglioso odore
Con un dito seguo il profilo del tuo seno morbido
Mentre sospiri ed il tuo corpo si muove languido
Mi domando come tutto questo possa essere vero
E nonostante il caldo mi stringo a te sincero

martedì 12 giugno 2012

Giochi pericolosi


I tuoi scuri occhi da cerbiatto mi guardano con sconcerto mentre faccio irruzione nel bagno delle donne. Le tue mani gocciolanti rimangono a mezzaria tra il lavandino e l’asciugamano mentre mi avvicino con passo deciso verso di te, i miei occhi di ghiaccio puntati su di te, le mie labbra piegate da un sorriso malizioso, bramoso di te. Fai qualche passo indietro ma lì c’è solo un muro, poi, comprendi. Mi guardi con i tuoi scuri occhi brillanti mentre valuti le tue opzioni; un azzardo? Lascio? grido? Rilanci! E prima che io possa vincolarti contro le piastrelle sporche ti butti con forza contro di me facendomi barcollare all’indietro, dovrò essere più cauto, mi guardi con sfida. Ti accontento e ti tiro un finto ceffone verso il tuo grazioso visino che cerchi di parare prontamente, ma ecco la trappola! Ti afferro il polso e ti rigiro costringendoti contro una porticina di un bagno, ma quella era aperta e ci inciampiamo dentro entrambi. Sogghigno mentre chiedo la porta alle nostre spalle con un TUMP e uno STAP. Perfetto! Sei in trappola e lo spazio qui è troppo angusto per sgusciar via dalla mia presa. Con forza di costringo a chinarti e a sorreggerti con la tua mano libera contro il contenitore per l’acqua del WC ed inavvertitamente azioni lo scolo. L’acqua mulina sotto di te mentre ti slaccio i pantaloni e te li abbasso fino alle ginocchia. Vista appetitosa! Allento un po’ la presa sul tuo braccio ma tu cominci subito a dimenarti e mi costringi a fare più forza. Mi abbasso i pantaloni e le mutande lentamente, con una mano, mentre attendi con pazienza, o ansia? Poi finalmente eccomi pronto, poderoso come il manganello con qui ogni tanto vorrei dartele. Posiziono il mio pene tra le tue gambe, lisce e depilate sentendo il calore tra di esse accogliermi. Sento il pene scivolare tra le tue labbra bagnate fino ad accarezzarti il clitoride con la mia cappella. Lo striscio su e giù per il lungo della tua vagina affinché anche l’asta sia ben lubrificata e poi… trattengo il respiro mentre lentamente mi riunisco di nuovo con te. Esalo un debole sospiro mentre mi sento come se una grosso tensione mi abbandonasse e con esso buona parte delle mie forze. Il punto di equilibrio dove bene e male convergono; il punto d’inizio di ogni cammino. Ma è solo la quiete prima della tempesta! Tu già mi stai spronando muovendo il tuo culo e subito riprendo coscienza di me; il demone si è svegliato! Ti lascio il braccio per tenerti meglio ai fianchi e parto subito con dei colpi secchi. Amore/Odio convergono mentre il mio furore cresce e la mia insaziabile brama di te mi costringe ad odiamare il tuo “sacrificio”.  Il ritmo è sostenuto e non mi rendo conto che tu stai gemendo forte, perso nella mia follia. I miei pantaloni sono scivolati completamente a terra e con uno strattone mi libero un piede da esso, in modo da avere più stabilità e slancio.  Con una mano ti prendo per i capelli scuri e ti tiro il tuo viso vicino al mio mentre anch’io mi sporgo in avanti, non è l’angolo migliore per baciarti. Così lascio i tuoi capelli e ti prendo per il seno stringendolo dapprima nella mia mano nella sua interezza poi prendendoti un capezzolo tra le dita e strizzandolo finché non fai un gridolino di dolore; amo il tuo dolore! Ormai sono vicino alla redenzione, ma ho già in mente qualcosa di particolare. Estraggo il mio pene giusto in tempo per premerlo contro il tuo ano e venirci dentro. Poi grazie a questa umidita comincio a penetrarti da lì. Entro sempre di più mentre cerco spasmodicamente di controllare il dolore ed il piacere che mi stai provocando. Tu ti dimeni e protesti ma io non ti sento, stordito dalla mia brama come una trance di un drogato. Entro fino a sentirti completamente contro di me, poi ti tiro su fino a che possa leccarti il collo; dolce come il miele il tuo profumo! Il mio pene ora quasi immobile, solo le mie mani ti accarezzano i seni, la pancia, i fianchi, le gambe, fin dove arrivo. Poi con una mano scivolo tra le tue gambe e mi infilo con due dita tra le tue labbra mentre con l’altra ti stringo forte a me mentre ti tengo per i seni (con la mano sinistra, tengo il seno destro). Lentamente comincio a muovermi, dentro e fuori ma solo di pochi millimetri. Mi chino all’indietro appoggiandomi alla porta trascinandomiti dietro. Scendo anche con l’altra mano e mentre l’anulare ed il medio della destra ti penetrano, l’indice e l’anulare della sinistra ti tengono aperte le labbra mentre il medio ti massaggia il clitoride con dei movimenti circolari. Tu mi gratti la testa e ti accarezzi i seno mentre ti inculo sempre più velocemente. Presto tu sei prossima all’orgasmo ed anch’io. Continuo a penetrarti mentre la mia mente vortica e il demone si fa sempre più intenso e comincio a ringhiare. I tuoi ansiti di piacere si trasformano velocemente in gridolini ogni volta che ti penetro ed ora sei tu che ti sfreghi il clitoride sempre più forte fino a che un grido spezza le mie catene ed il mio ruggito riecheggia nel bagno, più e più volte fino a tenerti in una dolorosa stretta ai fianchi per spingermi in te il più non posso. Tutti i miei muscoli si tendono e gli occhi sembrano voler uscirmi dalle orbite mentre in un ultimo spasmo di piacere ti addento al collo. Paradiso, puro, raggiante, malefico, corrotto, sudicio, istante.