lunedì 11 novembre 2013

Vita

Mi piace osservare le donne in vestiti succinti
Nei loro inconsapevoli movimenti sensuali
I loro morbidi corpi lisci
Così diversi da quelli maschili
Hanno una naturale predisposizione per la cura di sé
La ruvidezza maschile trascende da ogni logica femminile
Eppure, calamita il gentil sesso
Gli estremi s’attraggono
La corsa al piacere è speculare
Opposta ma simmetrica
Fragile / Potente
Cacciatore / Preda
Ying / Yang
Difendere / Attaccare
Non c’è l’uno senza l’altro
Un balletto para verbale che ovvia l’indicibile
Mi piace studiare i corpi nudi delle donne
Mentre si contorcono godendo
La schiena che s’inarcua per contenere il piacere
Una goccia di sudore che scende lenta sulla pelle calda
Un fremito che porta tutto il corpo a tremare
Mentre il cuore batte forte ad ogni vampata di desiderio
Tutto pare così ovvio, così facile
Il ciclo della vita esige il suo tributo
Un obolo alla natura
Rigenerazione / dolore / rinascita
Sono sinonimi dell’esistenza
È un vortice creativo che si stringe
Il succo, il senso, l’essere è uno solo:
Dare vita

martedì 29 ottobre 2013

Correre

Non si ha neppure il tempo per pensare
Cerchiamo di seguire l’istinto del fare
Ma così non ci possiamo neanche ricordare
Che così non si può ne vivere ne lavorare
 
A che serve correre per la vita
Solo per farla scivolare tra le dita
Prima che diventi triste ed appassita
Nella speranza che non sia già finita?
 
Il tempo fugge; lascialo correre
Solo così lo puoi abbattere
Fermati e rimani nel presente
Questa è la vita fiorente

venerdì 16 agosto 2013

Orari flessibili?


Il contrabbandiere aspettava, aveva tutta la borsa piena di meuch e non vedeva l’ora di disfarsene. Il cornicione si ruppe e ne usci un diavolo incatenato. Una visione ancestrale piena di rabbia, quale significato? Non si sa cosa il contrabbandiere voleva ottenere ma si vedeva che ne era attratto. Che cazzata e lo scrivo anche? Che genio! Oibò mancano due ore alla liberazione, maledetti orari lavorativi, a che servono? Il mio lavoro l’ho fatto e non ci penso neanche a cominciare qualcosa di nuovo adesso (15.23 venerdì pomeriggio, ndr) eppure, secondo orario, dovrei rimanere qui fino le 17.30! ridicolo! Come se non avessi altro da fare… Forse dovrei comunque tornare al lavoro, se non altro per far passare il tempo… questo è schiavismo psicologico, un oltraggio alla dignità umana! E c’è pure chi dice che sono pagato per lavorare e non per lamentarmi! Il lamento è un diritto fondamentale dell’uomo moderno! È quello che ci distingue dall’uomo delle caverne: loro non potevano lamentarsi perché non c’era possibilità migliore e quindi si accontentavano, noi invece una scelta ce l’avremmo e questo ci rode dentro! La libertà è la fuori e c’è molta gente che riesce a cavarsela con poco, perché noi pigri viziati no? Abbiamo veramente bisogno di tutte quelle piccole comodità che ci semplificano la vita, ma ci svuotano il borsellino? Io sostengo che sono superflue e dannose, un uomo (anche donna ovviamente) è libero solo se indipendente! Affidarsi alle cose, o agli altri, ci rende solo schiavi. Ci fa perdere la fiducia in noi stessi, la consapevolezza che possiamo sistemare le cose da soli, ci toglie l’abilità innata di sopravvivere! Nessuno di noi muore se viene privato da un ausilio tecnico. Abito a otto chilometri dal mio posto di lavoro, andare a piedi sarebbe solo una passeggiata eppure siccome so che impiegherei un’ora abbondante di sforzo fisico (per me sforzo fisico è tutto ciò che accelera i battiti cardiaci e provocano sudorazione, quindi anche guardare un film intenso può essere visto come sforzo fisico…), che mi farebbe anche bene sia fisicamente che psicologicamente, non la faccio perché non ho il tempo da perdere in una passeggiata solitaria verso casa. Non ho il tempo perché devo ancora aspettare qui due ore! Un attesa così estenuante quanto inutile che arrivate le 17.30 ho talmente le palle girate che voglio solo andarmene ad ubriacarmi in modo da dimenticare il fatto di aver perso inutilmente due ore di vita. È un circolo vizioso; si perde tempo in modo da perdere altro tempo: se tutti andassero a casa quando finiscono ciò che devono fare, e non quando gli orari glielo impongono, si eviterebbero anche le infinite colonne che si formano agli orari di punta! Ma sono un ottimista e la mia filosofia è di sempre cercare di fare il meglio in ogni situazione, quindi scrivo… ancora per un ora e mezza…

lunedì 12 agosto 2013

Possibilità

Tutto potrebbe essere così facile
Lei è già nuda e col le gambe aperte che aspetta
Ma so che è una trappola
In realtà non fotterei lei ma me stesso
È una cosa che non voglio più fare
Certo è facile seguire la via dell’uccello
Ma affogare sempre più nella merda è una cazzata a lungo termine
Ho 28 anni e mi sento come se ne avessi 50
La vita mi sembra passata, l’età d’oro finita
Forse infatti lo è ed io sono un idiota
Lei è lì che aspetta e, penso, non solo al mio cazzo
Ma oso veramente rassegnami?
Vivrei con la tensione dentro
Io voglio una felicità rilassata;
Non attraverso il sesso, ma coi sentimenti
Qualcosa che sostituisca la mia paura di morire
Qualcuno che capisca perché sto morendo
Non voglio qualcuno che mi accetta come sono
Voglio qualcuno che comprende perché sono
Io sono pigro e mi lascio sempre più andare
In realtà perché non ho più impulsi per continuare
Ho combattuto contro me stesso
Ed ho perso contro un muro troppo spesso
La mia inerzia è troppo forte
Non riesco ad uscire dal mio buco di morte
La vita mi passa accanto e non la so cogliere
Azioni disperate dalla paura annullate
Non voglio finire solo ma neanche continuare così
Lei mi aspetta a gambe aperte

venerdì 19 luglio 2013

Nuovo lavoro


Ci sarebbe molto da fare, imparare, studiare, lavorare
Ma Sono qui ad aspettare
Il nuovo lavoro è impegnativo, aggressivo, decisivo, imperativo
Sono qui per qualche motivo
Tuttavia non ho accessi, permessi ed annessi
Non posso seguire i miei interessi
Posso solo aspettare, sperare, parlare, dubitare
Che qualcuno mi dia da fare
Il nuovo lavoro comincia noioso, tedioso, lagnoso, spigoloso
Eppure potrebbe essere meraviglioso
Se solo mi lasciassero entrare, praticare, utilizzare, organizzare
Voglio solo potermi applicare
Ma qui non c’è nessuno, qualcuno, o semplicemente uno
Che mi possa dare aiuto alcuno
Mi lasciano solo e disperato, arrabbiato, disorganizzato, inutilizzato
Fortuna che però sono comunque ben pagato

martedì 2 aprile 2013

La svolta

Che notare all’atto?
Ormai il passo è fatto
La fine di una vita è sugellata
E l’inizio di un'altra è travagliata
Come un animale strappato dal suo habitat naturale
Vengo buttato in una selva sconosciuta e casuale
Oh vizzi, oh sogni, che di necessità mi carichi
Al lavoro mi obblighi e la vita mi levighi
Per colpa vostra dovrò presto partire
Per non nell’inerzia perire
Mi mancheranno le cose certe
Anche se sogno già nuove scoperte
Mi sento un conquistadores alla volta dell’ignoto
Sogno oro e gloria, ma temo di cadere nel vuoto