venerdì 16 agosto 2013

Orari flessibili?


Il contrabbandiere aspettava, aveva tutta la borsa piena di meuch e non vedeva l’ora di disfarsene. Il cornicione si ruppe e ne usci un diavolo incatenato. Una visione ancestrale piena di rabbia, quale significato? Non si sa cosa il contrabbandiere voleva ottenere ma si vedeva che ne era attratto. Che cazzata e lo scrivo anche? Che genio! Oibò mancano due ore alla liberazione, maledetti orari lavorativi, a che servono? Il mio lavoro l’ho fatto e non ci penso neanche a cominciare qualcosa di nuovo adesso (15.23 venerdì pomeriggio, ndr) eppure, secondo orario, dovrei rimanere qui fino le 17.30! ridicolo! Come se non avessi altro da fare… Forse dovrei comunque tornare al lavoro, se non altro per far passare il tempo… questo è schiavismo psicologico, un oltraggio alla dignità umana! E c’è pure chi dice che sono pagato per lavorare e non per lamentarmi! Il lamento è un diritto fondamentale dell’uomo moderno! È quello che ci distingue dall’uomo delle caverne: loro non potevano lamentarsi perché non c’era possibilità migliore e quindi si accontentavano, noi invece una scelta ce l’avremmo e questo ci rode dentro! La libertà è la fuori e c’è molta gente che riesce a cavarsela con poco, perché noi pigri viziati no? Abbiamo veramente bisogno di tutte quelle piccole comodità che ci semplificano la vita, ma ci svuotano il borsellino? Io sostengo che sono superflue e dannose, un uomo (anche donna ovviamente) è libero solo se indipendente! Affidarsi alle cose, o agli altri, ci rende solo schiavi. Ci fa perdere la fiducia in noi stessi, la consapevolezza che possiamo sistemare le cose da soli, ci toglie l’abilità innata di sopravvivere! Nessuno di noi muore se viene privato da un ausilio tecnico. Abito a otto chilometri dal mio posto di lavoro, andare a piedi sarebbe solo una passeggiata eppure siccome so che impiegherei un’ora abbondante di sforzo fisico (per me sforzo fisico è tutto ciò che accelera i battiti cardiaci e provocano sudorazione, quindi anche guardare un film intenso può essere visto come sforzo fisico…), che mi farebbe anche bene sia fisicamente che psicologicamente, non la faccio perché non ho il tempo da perdere in una passeggiata solitaria verso casa. Non ho il tempo perché devo ancora aspettare qui due ore! Un attesa così estenuante quanto inutile che arrivate le 17.30 ho talmente le palle girate che voglio solo andarmene ad ubriacarmi in modo da dimenticare il fatto di aver perso inutilmente due ore di vita. È un circolo vizioso; si perde tempo in modo da perdere altro tempo: se tutti andassero a casa quando finiscono ciò che devono fare, e non quando gli orari glielo impongono, si eviterebbero anche le infinite colonne che si formano agli orari di punta! Ma sono un ottimista e la mia filosofia è di sempre cercare di fare il meglio in ogni situazione, quindi scrivo… ancora per un ora e mezza…

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